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Tavolo del Terzo Settore

Ha come obiettivo la promozione della partecipazione dei soggetti del terzo settore:

  • nella programmazione, progettazione e realizzazione della rete locale delle Unità di offerta sociali;
  • nella individuazione dei nuovi modelli gestionali e sperimentali nell’ambito della rete sociale; 
  • nell’esercitare il proprio ruolo, conformemente all’articolo 3 dello Statuto regionale, di tutela, interpretazione ed espressione sia dei bisogni sociali che delle risorse locali; 
  • nella definizione dei requisiti di accreditamento delle Unità di offerta sociali; nella definizione dei livelli ulteriori di assistenza rispetto a quelli definiti dalla Regione; 
  • nella determinazione dei parametri di accesso prioritario alle prestazioni sociali;
  • nell’organizzazione dell’attività di segretariato sociale; 
  • nel promuovere e divulgare l'istituto dell’amministrazione di sostegno in stretto accordo con l’ufficio competente della ASL del distretto di riferimento.

Il Tavolo è composto da:

  • i soggetti del terzo settore che abbiano una rappresentanza nel distretto socio sanitari di riferimento; 
  • il presidente dell’assemblea di distretto, che svolge le funzioni di presidente;
  • i responsabili dei servizi sociali dei Comuni dell’ambito di riferimento; 
  • il direttore sociale dell’ ASL territorialmente competente;
  • il direttore di distretto dell’ ASL territorialmente competente;
  • il responsabile dell’Ufficio di Piano.

Verrà approvato un regolamento di funzionamento del Tavolo, che definirà nel dettaglio il funzionamento e i criteri di composizione dello stesso.

Ultima modifica: 13 luglio 2021
La GOVERNANCE della Programmazione Zonale

La Struttura di Governo della Programmazione Zonale

L’assetto di governance del Piano discende dall'esperienza accumulata  in un decennio di lavoro partecipato, che ha rappresentato uno dei tratti dominanti dell’identità del Rhodense.

Fin dal primo Piano di Zona, infatti, si è costruito un sistema che consentisse un elevato livello di partecipazione alla formazione delle decisioni da parte del Terzo settore e degli altri attori che sono entrati nel processo di programmazione.

La partecipazione attiva dei diversi attori, all’interno della rete dei rapporti che si formano intorno al welfare comunitario, porta a modificare il loro modo di agire, predisponendoli ad un “gioco cooperativo” costituito da alleanze durature che condividono una visione strategica per la comunità locale e il territorio.

Nel diagramma che segue è illustrata la struttura di governo che prevede la presenza di diversi soggetti interagenti tra loro.

 

Il modello evidenzia un' articolazione complessa e composta da diversi soggetti:

  • gli organi di indirizzo politico, dai quali provengono le decisioni programmatorie; 
  • gli organi gestionali, che provvedono all’attuazione delle decisioni e alla fornitura di elementi analitici a sostegno delle decisioni stesse; 
  • la fase e gli organismi di partecipazione, in una accezione molto ampia, che contribuiscono in maniera essenziale alla rappresentazione e analisi dei bisogni e dei problemi sociali, in quanto strutturalmente più vicini al territorio.


La realizzazione della circolarità (rappresentata dalla frecce) tra la fase di emersione dei bisogni, la loro lettura e analisi e la definizione delle politiche, e di conseguenza delle scelte da parte del decisore politico, è un’essenziale premessa per una programmazione sociale efficace, in grado cioè di mettere in campo misure che effettivamente rispondano ai bisogni ed incidano sui problemi sociali del territorio.

Le funzioni dei soggetti interagenti sono illustrate nel dettaglio nel menù a tendina di sinistra sotto "collegamenti".

Ultima modifica: 24 luglio 2021
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