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Assemblea dei Sindaci

L’Assemblea dei Sindaci del Rhodense, composta dai sindaci dei 9 comuni, è l’organo deliberante per l’approvazione di tutte le decisioni che riguardano la programmazione zonale.

Rappresenta il luogo stabile della decisionalità politica in merito alla programmazione zonale; ha una funzione di indirizzo e controllo che si estrinseca nelle seguenti attività:

  • approva il Piano Sociale di Zona ed i suoi eventuali aggiornamenti;
  • verifica annualmente lo stato di raggiungimento degli obiettivi della programmazione;
  • aggiorna le priorità annuali coerentemente con le risorse disponibili;
  • approva tutti i piani economico-finanziari, sia nella fase di preventivo che di consuntivo;approva tutte le rendicontazioni dovute alla regione per l’assolvimento del debito informativo;
  • approva tutte le rendicontazioni dovute alla Regione per l’assolvimento del debito informativo.

È composto, ai sensi dell’art. 9 comma 6° della Legge Regionale 31/97 e delle direttive approvate con DGR n. 41788/99, dai Sindaci dei nove Comuni e dal Direttore del Distretto socio sanitario ASL MI 1.

L’Assemblea dei Sindaci è posta al vertice della struttura di governo: ciò comporta la strutturale presenza dell’ASL tra gli organi di governo della programmazione zonale: questa è una condizione essenziale per la realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria, che si rende concreta già all’interno dello schema istituzionale di governo del Piano, senza la necessità di ricorrere ad altri tavoli e momenti ad hoc.

Ultima modifica: 14 luglio 2021
La GOVERNANCE della Programmazione Zonale

La Struttura di Governo della Programmazione Zonale

L’assetto di governance del Piano discende dall'esperienza accumulata  in un decennio di lavoro partecipato, che ha rappresentato uno dei tratti dominanti dell’identità del Rhodense.

Fin dal primo Piano di Zona, infatti, si è costruito un sistema che consentisse un elevato livello di partecipazione alla formazione delle decisioni da parte del Terzo settore e degli altri attori che sono entrati nel processo di programmazione.

La partecipazione attiva dei diversi attori, all’interno della rete dei rapporti che si formano intorno al welfare comunitario, porta a modificare il loro modo di agire, predisponendoli ad un “gioco cooperativo” costituito da alleanze durature che condividono una visione strategica per la comunità locale e il territorio.

Nel diagramma che segue è illustrata la struttura di governo che prevede la presenza di diversi soggetti interagenti tra loro.

 

Il modello evidenzia un' articolazione complessa e composta da diversi soggetti:

  • gli organi di indirizzo politico, dai quali provengono le decisioni programmatorie; 
  • gli organi gestionali, che provvedono all’attuazione delle decisioni e alla fornitura di elementi analitici a sostegno delle decisioni stesse; 
  • la fase e gli organismi di partecipazione, in una accezione molto ampia, che contribuiscono in maniera essenziale alla rappresentazione e analisi dei bisogni e dei problemi sociali, in quanto strutturalmente più vicini al territorio.


La realizzazione della circolarità (rappresentata dalla frecce) tra la fase di emersione dei bisogni, la loro lettura e analisi e la definizione delle politiche, e di conseguenza delle scelte da parte del decisore politico, è un’essenziale premessa per una programmazione sociale efficace, in grado cioè di mettere in campo misure che effettivamente rispondano ai bisogni ed incidano sui problemi sociali del territorio.

Le funzioni dei soggetti interagenti sono illustrate nel dettaglio nel menù a tendina di sinistra sotto "collegamenti".

Ultima modifica: 24 luglio 2021
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