La vita media delle persone si è prolungata dando luogo ad un progressivo incremento della popolazione anziana e all’aumento delle famiglie composte da soli anziani (se non da un unico anziano), a fronte della progressiva diminuzione dell’autosufficienza in questa età e di una maggiore fragilità individuale e sociale.
L’anziano ha la volontà di non perdere il collegamento con la propria famiglia, storia, affetti, relazioni, cultura, abitudini e abitare, che danno spessore alla persona e ne fanno un individuo, non un soggetto tra tanti a volte “relegato” all’interno di una struttura (per come gli anziani percepiscono il ricovero in istituto).
Mantenere forte il legame tra le generazioni, anche in termini di interventi, servizi e politiche economiche intersettoriali e plurisettoriali, fa quindi la differenza.
Considerate queste premesse, questa fitta rete di orientamenti, finalità e aspirazioni, risultano chiari i macro obiettivi e le azioni fissati dal Piano Sociale di Zona per l’Area Anziani:
- sostegno alla domiciliarità
- armonizzazione dei regolamenti quale luogo di riconoscimento dei diritti (elemento di base per la costruzione del sistema integrato dei servizi)
- integrazione con altri servizi territoriali
- regolazione e qualificazione del mercato delle badanti
- tutela e promozione del benessere dell’anziano