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S.A.I

Sistema di accoglienza e integrazione

COS’ È IL S.A.I, NORMATIVA DI RIFERIMENTO, ATTORI COINVOLTI, A CHI È RIVOLTO, QUALI SERVIZI EROGA ALLE PERSONE E MODALITÀ DI ACCESSO

Il D.L. 21 ottobre 2020, n.130, convertito in Legge 18 dicembre 2020, n.173, rinomina il Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati SIPROIMI in SAISistema di accoglienza e integrazione. La nuova norma prevede l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, dei minori stranieri non accompagnati, degli stranieri in prosieguo amministrativo affidati ai servizi sociali, al compimento della maggiore età, i titolari dei permessi di soggiorno per protezione speciale, per casi speciali (umanitari in regime transitorio, titolari di protezione sociale, vittime di violenza domestica, vittime di sfruttamento lavorativo), le vittime di calamità, i migranti cui è riconosciuto particolare valore civile, i titolari di permesso di soggiorno per cure mediche.

Nell’ambito del Sistema sono previsti due livelli di servizi di accoglienza; al primo livello accedono i richiedenti protezione internazionale e al secondo livello, finalizzato all’integrazione, accedono tutte le altre categorie sopra elencate.

ATTORI COINVOLTI E RETE

ll Sistema di accoglienza e integrazione SAI è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico o socio-lavorativo.

Le caratteristiche principali del S.A.I sono:

- il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello

- la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza

- le sinergie avviate sul territorio con gli enti gestori, soggetti del terzo settore/cooperative che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi

- il coinvolgimento del quarto settore (volontari scuole d’italiano, famiglie italiane disposte ad accogliere il rifugiato dimesso dal progetto per termine accoglienza)

Anche il Servizio Centrale ha un ruolo importante nella rete S.A.I. istituito dal Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e affidato con convenzione ad ANCI.

Al Servizio centrale spettano i compiti di: segnalazione beneficiari agli enti locali, assistenza tecnica agli enti locali, anche nella predisposizione dei servizi di accoglienza integrata, monitoraggio dei servizi di accoglienza e delle presenze sul territorio di beneficiari di protezione internazionale, creazione, mantenimento e costante aggiornamento di una banca dati degli interventi realizzati a livello locale in favore dei beneficiari di protezione internazionale, diffusione delle informazioni sugli interventi realizzati.

Il Servizio Centrale ricopre il suo ruolo di coordinamento e consulenza anche verso servizi speciali di accoglienza, attivati nell’ambito del Sistema di accoglienza e integrazione e dedicati alle persone appartenenti alle cosiddette categorie più vulnerabili, quali minori non accompagnati, disabili anche temporanei, soggetti che richiedono assistenza domiciliare, sanitaria, specialistica e prolungata, anziani e vittime di tortura e di violenza. Il Servizio Centrale cura, inoltre, la formazione e l’aggiornamento degli operatori, e – in una logica di scambio tra centro e periferia – opera affinché le esperienze dei territori diventino patrimonio comune e i servizi offerti garantiscano standard di qualità.

I progetti territoriali del S.A.I sono caratterizzati da un protagonismo attivo degli Enti Locali; la realizzazione di progetti S.A.I diffusi su tutto il territorio nazionale, ideati e attuati con la diretta partecipazione degli attori locali, contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.

Gli enti locali che fanno parte della rete sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e garantiscono interventi di accoglienza integrata. L’ammissione ai centri di accoglienza del Sistema, fino a esaurimento dei posti complessivamente disponibili, è disposta dal Servizio centrale su segnalazione dei singoli progetti territoriali o di enti terzi (prefetture, questure, associazioni). Tutti i progetti territoriali del Sistema di accoglienza e integrazione, all’interno delle misure di accoglienza integrata, oltre a fornire vitto e alloggio, provvedono alla realizzazione di attività di accompagnamento sociale, finalizzate alla conoscenza del territorio e all’effettivo accesso ai servizi locali, fra i quali l’assistenza socio-sanitaria.

Sono inoltre previste attività per facilitare l’apprendimento dell’italiano per gli adulti, l’iscrizione a scuola dei minori,  informazione legale sulla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale e sui diritti e doveri dei beneficiari in relazione al loro status. Con l’obiettivo di accompagnare ogni singola persona accolta lungo un percorso di (ri)conquista della propria autonomia, i progetti del SAI completano l’accoglienza integrata con servizi volti all’inserimento socio-economico/lavorativo delle persone. Sono sviluppati, in particolare, percorsi formativi e di riqualificazione professionale per promuovere l’inserimento lavorativo, (tirocini e borse lavoro).

All’interno del Sistema sono, inoltre, presenti progetti specializzati per l’accoglienza e sostegno di persone portatrici di specifiche vulnerabilità: persone disabili o con problemi di salute (fisica o mentale), minori non accompagnati, vittime di tortura, nuclei monoparentali, donne sole in stato di gravidanza.  

Il Servizio S..AI di SERCOP denominato “So-Stare in Italia” ha preso avvio il 1° Luglio 2017 con scadenza del primo triennio il 30.06.2020; successivamente è stato ammesso al finanziamento della seconda triennalità

Esso viene gestito attraverso la collaborazione tra Ente Titolare del progetto (Sercop) ed Ente Gestore (Consorzio Farsi Prossimo e A&I – Società Cooperativa Accoglienza e Integrazione ONLUS).

Il Progetto è strutturato sul modello di “accoglienza diffusa”: i 14 appartamenti attualmente disponibili e collocati in 5 dei 9 Comuni dell’Ambito sono destinati all’accoglienza di uomini soli maggiorenni, nuclei famigliari anche monoparentali e in via sperimentale donne sole

I posti che si annoverano in totale sono 55 in fase di ampliamento a seguito del Bando di finanziamento per posti aggiuntivi Afghanistan/Ucraina: verranno attivati n.2 appartamenti per un totale di 8 posti che andranno ad aggiungersi ai 55 attualmente attivi per un totale di 63 posti

L’utenza in dimissione da progetti di prima accoglienza (CARA o CAS) o rientranti in specifici programmi di protezione (programmi Resettlement, unità Dublino) viene inserita presso il Servizio SAI a seguito di segnalazione del Servizio Centrale; l’Ente Titolare ha inoltre la possibilità di ricorrere all’istituto all’autoinserimento fino ad un massimo dell’80% dei posti totali offerti dal Progetto, previa autorizzazione del Servizio Centrale

Ultima modifica: 29 agosto 2022
Area Inclusione

Uno degli obiettivi di fondo dei servizi e delle politiche sociali è la promozione dell’inclusione sociale e la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana (art. 3 della Costituzione).

In questo quadro le politiche rhodensi di contrasto all’esclusione sociale e alla promozione di inclusione si propongono le seguenti finalità generali:

  • sostenere e mettere in rete le attività e i progetti di soggetti che rispondono “dal basso” ai bisogni emergenti sul territorio: associazioni, comunità, gruppi di auto aiuto, campagne di solidarietà, cooperative sociali, volontariato
  • promuovere e sostenere le iniziative e le occasioni atte a produrre reti sociali e socialità
  • prevenire, monitorare e fornire risposte alle situazioni di grave disagio economico, di emarginazione
  • sostenere le famiglie in quanto nodo essenziale di relazioni e prima fronte di risposta ai bisogni
  • fornire adeguato sostegno economico e sociale alle persone e ai nuclei con gravi problemi economici, per garantire loro almeno il minimo vitale
  • promuovere il dialogo e la convivenza tra etnie, culture e concezioni di vita differenti, rifiutando ogni forma di intolleranza, discriminazione, razzismo.

In questa area, così ricca di interventi del terzo e del quarto settore, vengono proposti i seguenti macrobiettivi per creare o migliorare la rete delle risposte al rischio di esclusione sociale:

 

  • costituzione di un polo integrato di promozione dell’affittare equo e sostenibile e dell’housing sociale
  • consolidamento e sviluppo delle politiche integrate di inclusione sociale rivolte ai migranti
  • armonizzazione degli interventi di integrazione al reddito e di contrasto alla povertà
  • potenziamento delle capacità di composizione e lettura di una mappa delle fragilità e vulnerabilità sociali
  • proseguimento delle interazioni tra comuni, azienda ospedaliera e terzo settore nel campo della promozione della salute mentale
  • sviluppo della capacità di fundraising del sistema territoriale rhodense (trasversale agli altri macrobiettivi)

Ultima modifica: 09 luglio 2021
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